Recensioni

Sandra Bertocco

Claudio A. Barzaghi


Vittima delle apparenze, nel senso che di primo acchito sarebbe facile definirla astrattista - poiché indubbiamente non è la figurazione il suo obiettivo -; tuttavia, di fatto, e in una realtà più profonda, la pittura di Sandra Bertocco è una figlia dell’informale, o ancor meglio dell’informe. Per giunta di un informe particolare, e cioè quello che, se ne abbia o non se ne abbia consapevolezza, trova la propria ragion d’essere nel gesto e, certo, anche nel colore, però in un colore dalle radici lontane, per l’esattezza quello che ha in Wolfgang Goethe, e nella sua alternativa teoria del colore, il vero padre nobile. In definitiva la Bertocco è un artista romantico, un pittore che si affida in modo esclusivo al proprio io e alla propria soggettività, e che da lì fa scaturire e scorrere l’opera in una dimensione che vive di una luce in stretta relazione con l’ombra. Naturalmente non l’ombra teatrale e/o caravaggesca, bensì l’ombra che condiziona la luce nel suo manifestarsi, e di conseguenza i colori che nascono da tale rapporto sono squillanti come vagiti, eppure moderati e sorvegliati dal nero e dalla presenza di un’oscurità.

Nel raccontarsi Sandra Bertocco fa riferimento alla musica, e sarebbe impossibile darle torto, e non solo perché se esiste una forma d’arte riferibile all’astrazione, questa è in assoluto proprio la musica, ma perché medesimo è lo sgorgare e il fluire nel percetto dello spettatore/osservatore. Infatti, sia la musica che la pittura di Sandra son fatte della materia di cui son fatti i sogni, ed entrambe non sono né descrittive né tantomeno mimetiche, così come entrambe non devono fornire giustificazioni al loro esistere.

Entrambe, non a caso, sono evocative (e in tal senso basterebbero alcuni titoli delle opere qui in mostra: Pellestrina, Sottobosco, Luogo, Corteccia, Una ferita aperta, Spigolo vivo), e quando si materializzano in forma visibile (sia essa tela o spartito) lo fanno grazie a un gesto carico di componenti sensorial esistenziali, il quale impegna però il corpo fisico.